venerdì 3 dicembre 2010

Alla ricerca della felicità

Origini, vantaggi, "lati oscuri" e fattori scatenanti di uno degli stati d'animo più misteriosi e desiderati di sempre: siamo nati per essere felici? Come si fa a coltivare il buonumore? E in quali paesi del mondo si è più ottimisti?
(Elisabetta Intini, 25 novembre 2010)

È lunedì mattina, fuori diluvia, avete appena perso l'autobus e in ufficio vi aspetta una seccatura che vi terrà incollati alla scrivania per le prossime 10 ore. Ma se pensate ci sia ben poco da stare allegri vi sbagliate di grosso. Adottare un atteggiamento positivo nonostante tutto vi porterebbe alcuni notevoli vantaggi, come per esempio, una maggiore facilità nel risolvere i problemi e trovare nuove, geniali soluzioni. E anche la salute ne gioverebbe.
Essere felici, lo dice un filone scientifico sempre più accreditato, regala benefici inaspettati. Ma anche alcune seccature: quali sono, se esistono, i "lati oscuri" della felicità? Da quali fattori dipende il buonumore? Ci sono luoghi nel mondo in cui si vive particolarmente spensierati? Felici si nasce, o si diventa? L'allegria si può "allenare"? Ed è proprio vero, o è solo un modo di dire, che la felicità è contagiosa? Nelle prossime pagine cercheremo di trovare una risposta a queste domande attingendo agli ultimi studi scientifici a riguardo. E vi proporremo un test per scoprire se siete davvero felici.

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